LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), XI, 25
 
originale
 
25. "Tu quidem sancta et humani generis sospitatrix perpetua, semper fovendis mortalibus munifica, dulcem matris adfectationem miserorum casibus tribuis. Nec dies nec quies nulla ac ne momentum quidem tenue tuis transcurrit beneficiis otiosum, quin mari terraque protegas homines et depulsis vitae procellis salutarem porrigas dexteram, qua fatorum etiam inextricabiliter contorta retractas licia et Fortunae tempestates mitigas et stellarum noxios meatus cohibes. Te superi colunt, observant inferi, tu rotas orbem, luminas solem, regis mundum, calcas tartarum. Tibi respondent sidera, redeunt tempora, gaudent numina, serviunt elementa. Tuo nutu spirant flamina, nutriunt nubila, germinant semina, crescunt germina. Tuam maiestatem perhorrescunt aves caelo meantes, ferae montibus errantes, serpentes solo latentes, beluae ponto natantes. At ego referendis laudibus tuis exilis ingenio et adhibendis sacrificiis tenuis patrimonio; nec mihi vocis ubertas ad dicenda, quae de tua maiestate sentio, sufficit nec ora mille linguaeque totidem vel indefessi sermonis aeterna series. Ergo quod solum potest religiosus quidem, sed pauper alioquin, efficere curabo: divinos tuos vultus numenque sanctissimum intra pectoris mei secreta conditum perpetuo custodiens imaginabor." Ad istum modum deprecato summo numine complexus Mithram sacerdotem et meum iam parentem colloque eius multis osculis inhaerens veniam postulabam, quod eum condigne tantis beneficiis munerari nequirem.
 
traduzione
 
?O santa e sempiterna Salvatrice del genere umano, prodiga dispensatrice di grazie in favore dei mortali, tu offri il tuo affetto di madre ai poveri che soffrono. ?Non passa giorno, non una notte, non un istante per quanto breve che tu non largisca i tuoi doni, non protegga in terra e in mare i mortali, che tu non allontani le tempeste della vita e non porga la tua mano soccorritrice, non sciolga i contorti e intricati fili del destino, non corregga il corso funesto degli astri. ?Gli dei del cielo ti onorano, quelli dell'inferno ti rispettano, tu fai ruotare la terra, dai la luce al sole reggi l'universo, costringi il Tartaro nel profondo. ?A te obbediscono gli astri, per te si susseguono le stagioni, di te gioiscono i numi, tutti gli elementi sono al tuo servizio. ?A un tuo cenno soffiano i venti, le nubi si gonfiano le sementi germogliano, i germogli crescono. ?Dinanzi alla tua maest? tremano gli uccelli che per corrono il cielo, le belve che errano sui monti, i serpenti che si nascondono sotto terra, i mostri che nuotano nel mare. ?Ma troppo povero ? il mio ingegno per cantare le tue lodi e modesto il mio patrimonio per offrirti sacrifici. ?La mia voce non basta per esprimere quel che sento della tua grandezza; nemmeno mille bocche e mille lingue e l'infinito numero delle parole per un discorso che durasse in eterno. ?Io quindi far? quello che un tuo sacerdote, per giunta povero, pu? fare: custodir? per sempre nel profondo del mio cuore e dei miei pensieri il tuo volto divino, il tuo santissimo nume.? Dopo aver pregato cos? l'eccelsa dea abbracciai il sacerdote Mitra ormai per me come un padre e lungamente gli rimasi avvinto tra i molti baci, chiedendogli perdono se non potevo degnamente ricompensarlo di cos? grandi benefici.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons